martedì 3 giugno 2008

Meditazioni...

Il maestro di spada era nel suo rifugio.

Le armi, guadagnate nell'arena, erano nella rastrelliera, al posto piu' alto. Sotto c'erano tutte le lame che l'avevano accompagnato finora.
La lama fantasma forgiata da quell'elfo tanto bravo con lo scudo.
La katana, dono di quella piromane, piu' pericolosa che altro.
La spada insanguinata, trovata nel tesoro del drago alle paludi a sud di Theramore.
La spada vibrante, il tesoro di un fantasma nella torre dell'ultimo guardiano.

Il maestro di spada era sul giaciglio. Per quanto fosse possibile chiamare giaciglio la lastra di roccia su cui usava dormire. Retaggio dell'addestramento ad Ironforge, come la cavalcatura legata all'ingresso.

Meditava.

Meditava di come certe cose ritornino sempre.

Di come cercasse sempre di non pensare per assoluti. Di come il suo maestro gli avesse detto "non ti fidare di nessuno". Quella lezione l'aveva imparata bene, almeno - quando il suo maestro tento' di ucciderlo, quello sorpreso fu il maestro. E il maestro, dopo essersi accorto di aver pugnalato un pagliericcio, probabilmente si era chiesto "come se ne e' accorto?".
Fu la penultima cosa che gli passo' per la testa.

Ripensava come, alla fine, la storia era sempre in grado di ripetersi. Gli esseri umani difficilmente si mostravano degni di fiducia. Se poi si cerca di comportarsi bene, la fiducia non arriva mai. Lo spadaccino oramai si aspettava sempre il peggio. E da questo punto di vista non veniva mai deluso.

«Fai da solo, per conto tuo. Ne guadagni in salute»

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